[aggiornamento] Il Cairo, 27 lug. – Il Paese ha vissuto un’altra giornata di sangue e si susseguono bollettini discordanti sul bilancio delle vittime. Secondo gli ultimi aggiornamenti sarebbero almeno 130 le vittime e circa 4.500 i feriti negli scontri tra le forze di sicurezza e i manifestanti che chiedono il ritorno alla presidenza della Repubblica di Mohamed Morsi, destituito da un intervento dell’esercito il 3 luglio scorso dalle Forze armate.
Gehad El-Haddad, portavoce della Fratellanza, ha accusato le forze di sicurezza di avere “sparato per uccidere” ( molte ferite d’arma da fuoco alla testa e al torace) all’alba del venerdì di protesta .
Le violenze sono iniziate all’alba, al termine di un venerdì di protesta che ha visto nelle strade della capitale egiziana i sostenitori di Morsi e suoi oppositori. 24 ore prima centinaia di migliaia di egiziani erano in piazza per manifestare sostegno alla lotta “contro il terrorismo” del generale Abdel Fatah Sisi. Il generale Sisi non è il solo a riferirsi in questi termini ai sostenitori di Morsi.
Proprio dalla destituzione del rais è partito il caos e da quella data le vittime aumentano, sopratutto tra i suoi sostenitori .