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Brasile: il farmaco Talidomide provoca ancora nascite con malformazioni

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farmaco Continua la paura Talidomide in Brasile, il farmaco utilizzato negli anni ’50 per trattare la lebbra assunto da alcune donne malate in gravidanza. La malattia della lebbra è molto diffusa in tutto il Paese e oltre 30mila nuovi casi vengono diagnosticati ogni anno.

Uno studio della Universidade Federal do Rio Grande do Sul di Porto Alegre svolto sugli atti di nascita di 17,5 milioni di bambini nati tra il 2005 e il 2010, dimostrerebbe che il farmaco potrebbe essere ancora oggi la causa di gravissimi difetti alla nascita in Brasile. La ricerca, resa pubblica dal sito della Bbc, ha evidenziato che sono almeno 100 i casi di malformazioni riconducibili al Talidomide.

L’anno scorso l’azienda che produceva il farmaco ne ha lanciato uno nuovo sul mercato, il Grunenthal, e ha chiesto scusa per le vittime del Talidomide. Negli anni ’70, infatti, l’azienda produttrice aveva già pagato risarcimenti ai bambini nati con malformazioni tra il 1957 e l’inizio degli anni Sessanta.

“Una tragedia è in corso in Brasile, è una sindrome che è del tutto evitabile”, dice Lavinia Schuler-Faccini, docente presso l’Universidade Federal do Rio Grande do Sul. “Abbiamo esaminato tutti i bambini con difetti degli arti e quelli con i difetti caratteristici del Talidomide. Abbiamo messo a confronto la distribuzione di compresse Talidomide con il numero di difetti degli arti e c’era una correlazione diretta. Più grande è la quantità di pillole in ogni stato, maggiore è il numero di malformazioni,” contunua Schuler-Faccini.

Ci sono stati circa 100 casi in questi anni (2005-2010), 5,8 milioni di pillole sono state distribuite in tutto il Brasile. simili alla sindrome” spiega la ricercatrice Fernanda Vianna. “Non siamo riusciti a valutare caso per caso, non possiamo dire che tutti siano legati al medicinale, ma questo tipo di difetto è molto raro.
Il farmaco venne ritirato dal commercio nel 1960, ma nel 1965 in Brasile il suo utilizzo è stato nuovamente attivato per trattare le lesioni cutanee provocate dalla lebbra, molto frequente nel Paese.


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