Qual’è una delle condizioni dettate alla Croazia per l’ingresso nell’Unione Europea avvenuto poche ore fa? “Cambiate il nome al vostro vino tipico prošek, assomiglia troppo al prosecco italiano”. E così la Croazia, appena entrata nell’Ue, scopre il lato amaro della “condivisione” e di essere gli ultimi arrivati.
Le motivazioni di Bruxelles sarebbero nell’evitare un “inganno” nei confronti dei consumatori europei che potrebbero confonderlo con il nostro Prosecco. La richiesta è partita dall’eurodeputata della Lega Nord Mara Bizzotto in un’interrogazione alla Commissione europea. “Giocando sull’assonanza con il nostro Prosecco, ciò rischia d’ingannare i cittadini e di creare pesanti danni economici e d’immagine ai nostri produttori“, spiega la Bizotto.
La cosa non è piaciuta affatto però al governo croato. Il ministro Tihomir Jakovina ha spiegato che “Il prošek viene prodotto in Dalmazia da secoli, è un vino che fa parte della nostra tradizione e non abbiamo alcuna intenzione di cambiare il suo nome. Il nome è simile, ma non identico: non vedo il perché di un provvedimento senza senso”.