‘Operation last chance II’. Ovvero: ‘Operazione ultima speranza’. La seconda, perché la prima fu lanciata nel 2011.
E’ partita con una maxi affissione di manifesti informativi a Berlino, Amburgo, Francoforte e Colonia con l’obiettivo di scovare e portare davanti alla giustizia gli ultimi nazisti ancora in vita. A lanciarla, il Centro Simon Wiesenthal. Partita una campagna di affissioni sotto il motto “Tardi. Ma mai troppo tardi” e ricompense fino a 25mila euro per chi fornisca informazioni di rilievo.
I reduci del Terzo Reich, colpevoli di crimini contro l’umanità, ha dichiarato al ‘Jerusalem Post’ Efraim Zuroff del Centro, “sono le ultime persone cui si può riservare della simpatia, poiché non ne hanno avuta alcuna per le loro vittime innocenti”. La prima Operazione portò alla condanna del cosiddetto boia di Sobibor, John Demjanjuk.
Il consiglio centrale degli ebrei in Germania ha appoggiato l’iniziativa: “Si tratta esclusivamente di giustizia” ha spiegato il presidente del consiglio ebraico Dieter Graumann. “Troppo spesso in passato si è guardato altrove per non dover imputare troppi criminali. Ogni imputazione è una buona occasione per ricordare come la giustizia per le vittime della Shoah debba ancora essere compiuta”. L’età dei nazisti, ha precisato, “non deve rappresentare una scusante per non procedere. Non rende i loro crimini meno rilevanti”.